2 - LA PRATICA DELLA COSTANZA - Alleniamoci a mantenere i nostri impegni per cambiare le nostre abitudini
2
- LA PRATICA DELLA COSTANZA
Alleniamoci
a mantenere i nostri impegni per cambiare le nostre abitudini,
Sviluppiamo
la nostra Forza di Volontà
Che
cosa intendiamo per Costanza?
Per
Costanza intendiamo la
capacità di mantenere i nostri impegni, cioè la Qualità che ci
consente di:
1
- fare ciò che ci siamo impegnati a fare
2
- non fare ciò che ci siamo impegnati a non fare
Per
quale ragione è importante la Costanza?
La
nostra vita è fatta delle nostre abitudini, abbiamo dei modi di
agire che vengono spontanei. Possiamo scegliere le nostre abitudini,
indirizzando così la nostra vita, scegliendo come vivere.
Se
vogliamo scegliere le nostre abitudini, se abbiamo intenzione di
cambiarle, dobbiamo agire in tal senso forzatamente.
Per
questo dobbiamo prendere degli impegni, che in qualche modo ci
“proteggano” dalle nostre attuali abitudini, che ci liberino da
questi “vincoli”.
Questo
è il motivo per cui in alcuni percorsi spirituali esistono i voti,
in cui ci impegniamo a non adottare alcuni comportamenti, che invece
ci verrebbero naturali (es. non mentire, non criticare, ecc.).
La
Costanza
può quindi essere definita come la protezione della mente dalle
abitudini.
Quando
decidiamo di cambiare le nostre abitudini ci dobbiamo allenare a
farlo, dobbiamo imparare a dare valore alla nostra parola, alla base
di questo c'è la capacità di mantenere i nostri impegni.
Praticare
la Costanza vuol dire allenarci a mantenere i nostri impegni.
Facciamo
attenzione alla nostra parola: quando dico una cosa mi impegno poi a
farla, quando prendo un impegno lo rispetto. Questo è fondamentale.
A
livello sociale quello che stiamo affermando spesso è considerato
poco rilevante, quando dobbiamo prendere un impegno “importante”
abbiamo l'abitudine di doverlo mettere per iscritto, scrivere tutto
nei minimi dettagli, non basta accordarsi verbalmente.
Ricordiamo
sempre che è importante e utile partire dalle piccole cose, non
possiamo pensare di ottenere una grande Costanza
da un giorno all'altro, dobbiamo procedere gradatamente partendo dal
rispettare piccoli impegni.
Possiamo
individuare 3 tipi di Impegni da prendere:
1
- Evitare azioni non “virtuose”
2
- Compiere azioni “virtuose”
3
- Compiere azioni a beneficio degli “altri”
Individuiamo
ad esempio delle cose (a livello fisico, verbale, mentale) che sono
utili, che ci fanno bene e prendiamo l'impegno di farle, oppure
individuiamo delle cose che non ci fanno bene (che però abbiamo
voglia di fare) e prendiamo l'impegno di non farle. Partendo da
piccole cose, semplici.
Spesso
si usa il termine Costanza come sinonimo del termine Moralità, che
spesso viene usato come sinonimo del termine Etica.
Vediamo
cosa intendiamo qui per Etica e cosa intendiamo con Moralità.
Differenza
tra Etica e Moralità.
Potremmo
confondere l'etica con la Moralità, qui
vogliamo dare una accezione diversa a questi 2 “concetti”.
Nell'Etica
si
ragiona, si discute, su cosa è giusto e cosa è sbagliato, su cosa è
buono e cosa è cattivo, su cosa va fatto e cosa non va fatto.
Possiamo
passare molto tempo a discutere su queste cose: dipende dal contesto,
da diversi fattori se una cosa è giusta o sbagliata ecc., dipende da
chi, da come, da dove, ecc.
L'Etica
si sviluppa sulla base delle nostre esperienze di vita, come
conseguenza di ciò arriviamo a definire cosa è giusto e cosa è
sbagliato, cosa va fatto e cosa no, cosa fa bene e cosa no.
La
Moralità
(Costanza)
è la
nostra capacità di mettere in pratica
ciò
che vogliamo coltivare e ciò che vogliamo abbandonare.
Potremmo
avere una buona Etica e una pessima Moralità.
Potrei avere chiaro cosa è giusto o sbagliato, ma non essere capace
di metterlo in pratica.
Oppure
al contrario avere una buona Moralità
e una pessima Etica,
ad esempio la mia etica potrebbe dirmi che è giusto punire gli altri
in maniera molto forte, e poi farlo perché la mia Costanza
mi permette di dare seguito a ciò che decido.
Se
abbiamo acquisito una buona capacità di mantenere gli impegni, ci
basterà cambiare gli impegni che vogliamo prendere.
Se
al contrario non siamo capaci di mantenere i nostri impegni diventerà
difficile andare avanti, ogni volta dobbiamo ricominciare daccapo,
rimanendo in un circolo vizioso.
La
Pratica della Costanza
è la capacità di prendere un impegno e di mantenerlo.
Come
abbiamo detto per la Generosità il nostro obiettivo è di uscire
poco alla volta dalla nostra zona di comfort, quella che ci mantiene
fermi dove siamo e costituisce l'ostacolo nell'andare “oltre”.
Sta
a noi individuare quando stiamo forzando un po' la nostra zona di
abitudine, in cui stiamo comodi.
Oltre
a prendere l'impegno di fare quello che reputiamo utile e che stiamo
già facendo, lo sforzo consiste nel prendere un impegno per compiere
delle azioni che consideriamo utili, che vorremmo compiere, ma
abbiamo una resistenza che ci blocca, non ci viene spontaneo.
Ad
esempio se prendiamo l'impegno di respirare non facciamo realmente
uno sforzo, lo facciamo già automaticamente, senza neanche
rendercene conto. Proviamo a fare qualcosa che sappiamo essere utile,
ma non ci viene così spontaneo. Ad esempio possiamo impegnarci a
respirare lentamente e profondamente, oppure a sederci e meditare,
cominciando anche con soli 5 minuti, non è impossibile.
Prendiamo
piccoli impegni, prendiamo pochi impegni, e manteniamoli.
Per
poter riuscire a mantenere degli impegni possiamo iniziare a
prenderli più o meno per la metà di quello che pensiamo che
riusciamo a fare.
Si
cresce mantenendo piccoli impegni e migliorandoli gradualmente,
non prendendo dei grandi impegni da un giorno all'altro, è molto
difficile riuscire a mantenerli (spesso “troppo” difficile).
Se
sappiamo che potremmo fare 1 ora di meditazione in un giorno,
prendiamo l'impegno di fare 10 minuti (se poi facciamo di più
meglio), così il giorno che per svariati motivi non riusciamo
facciamo almeno quei 10 minuti e manteniamo l'impegno (poi potranno
diventare 15, poi 20, ..).
Altra
indicazione utile è prendere impegni “a tempo determinato”,
così sono più facili da mantenere.
Se
la durata del tempo per cui ci siamo impegnati ha una scadenza, una
data di fine, se un giorno non abbiamo voglia di mantenere l'impegno
ci sforziamo per farlo più volentieri, perché ci siamo prefissati
di farlo per alcuni giorni e basta. Una volta passato il periodo che
ci siamo dati come obiettivo può facilmente succedere che ci faccia
piacere rinnovarlo.
Possiamo
prendere impegni a tempo determinato con noi stessi, o anche con
altre persone, questo ci può aiutare in alcuni casi.
A
livello sociale è ritenuto spesso più importante mantenere un
impegno preso con un'altra persona. Prendere un impegno con noi
stessi è considerato talvolta meno importante, come se non ce ne
fosse bisogno (in effetti fa comodo pensarla così ..). Prendiamo ad
esempio l'impegno che molti di noi prendono decidendo di seguire una
dieta alimentare (es. non mangiare alimenti che ci fanno male): è
molto difficile mantenerlo per un periodo abbastanza lungo.
Quando
non siamo capaci di tener fede ai nostri impegni finiamo per cadere
nella trappola delle abitudini. Non usciamo da dove siamo ora. Non è
così?
Quindi
procediamo con piccoli passi, prendiamo piccoli impegni,
principalmente e possibilmente di 3 tipi:
1
- fare qualcosa di positivo, che non ci viene spontaneo
2
- non fare qualcosa di negativo, che ci viene spontaneo
3
- compiere azioni a beneficio degli altri
Spesso
potremo unire la Pratica della Costanza
con la Pratica della Generosità: ad esempio metto in Pratica la
condivisione di qualcosa che non mi viene spontaneo donare.
E'
importante non aspettare chissà quale giorno per prendere chissà
quale impegno per fare chissà che cosa: dobbiamo
portare la nostra Pratica nella Quotidianità,
nella nostra realtà di ogni giorno (es. se l'impegno di questa
settimana è essere più gentile, anche se un giorno mi sento nervoso
voglio essere comunque gentile perché ho preso questo impegno).
Prendiamo
impegni per piccole azioni, concrete, pratiche (il cui rispetto sia
misurabile, controllabile), uscendo
leggermente dalla zona di comfort, leggermente, non troppo.
La
tendenza di fare troppo è la scorciatoia per non fare nulla.
Ad
esempio considerando che il tempo è limitato, prezioso, per
permetterci di dare sufficiente spazio a quello che vogliamo fare
(ricordando sempre che se non togliamo qualcosa non abbiamo
sufficiente spazio per mettere “altro”), potremmo decidere di
impegnarci in una delle seguenti modalità (piccole azioni pratiche):
- ringraziare (se di solito non lo facciamo);
- salutare le persone (se di solito non lo facciamo);
- non usare il telefono (internet, Facebook, ..) appena svegli
- non usare il telefono per 1 ora durante la giornata;
- non andare su Facebook per 1 ora durante la giornata;
- non mangiare più una determinata cosa che non ci fa bene.
Evitiamo
di cominciare prendendo grandi impegni, facendo grandi cose, per poi
abbandonare non facendo più niente (perché in
questo momento è troppo impegnativo).
Andiamo
avanti a piccoli passi, con costanza, senza fretta ma senza sosta.
Utilizziamo
degli aiuti per rendere costante la Pratica, ad esempio possiamo
utilizzare una agenda, un calendario, per ricordarci in cosa vogliamo
allenarci in questo giorno, in questo periodo, segnando gli impegni
presi giorno per giorno, in che orario.
E'
Importante portare la Pratica delle nostre Qualità nella vita
quotidiana.
La
Pratica delle 6 “Qualità Superiori”
non si limita alla lettura di un testo, di un libro, o alla visione
di un filmato o a frequentare un seminario su come praticare, o a
ricordare quando meditiamo.
Inizialmente
queste attività ci danno delle indicazioni, ci mostrano degli
aspetti su cui lavorare.
Il
Lavoro vero è nelle nostre attività di tutti i giorni,
negli
aspetti più comuni.
I
libri, corsi, la meditazione, ecc. aiutano per dare sostegno, però è
nel
nostro modo di agire in ogni giorno che dobbiamo mettere in Pratica:
la Vita vera è nelle nostre azioni quotidiane.
Abbiamo
affermato che la Costanza
è la nostra capacità di mantenere gli impegni, possiamo
individuare 3 livelli di impegni:
1
– Impegni che riguardano
prevalentemente la nostra condotta “esterna”,
i nostri comportamenti riguardo alle situazioni “esterne”, come
ad esempio: non mentire, non criticare, non giudicare, ecc.. Questi
comportamenti costituiscono il modo di porci per evitare conflitti,
per essere in armonia, in equilibrio;
2
– Impegni che riguardano
l'atteggiamento “interno”, che si basano sulla
volontà di amare gli altri, di voler sviluppare le nostre Qualità
per il beneficio degli altri, sul volere aiutare gli altri, come ad
esempio: condividere ciò che abbiamo con chi ne ha bisogno,
preoccupandoci della correttezza e della coerenza delle nostre
azioni;
3
– Impegni
che favoriscono la nostra “Evoluzione” interiore,
comprendendo e ricordandoci di come stanno “realmente” le cose
(questa affermazione necessiterebbe di approfondimenti che non è
possibile affrontare in questo momento, per la complessità
dell'argomento. Chi
ha orecchi per intendere, intenda).
Cominciamo
a praticare con dei piccoli impegni, con degli impegni concreti: se
non riusciamo a portare a termine piccoli impegni, decisamente non
riusciremo a farlo con impegni più grandi.
Certe
cose ci possono sembrare facili perché astratte (es. mi impegno a
essere amorevole), però se non riusciamo a portare avanti ad esempio
l'impegno concreto di evitare di bere un caffè, e/o di fare tutti i
giorni una una passeggiata di 5 minuti e/o meditazione per 5 minuti,
sarà senza dubbio più difficile portare a termine impegni più
profondi (non verificabili e misurabili adesso).
Partiamo
dal concetto che gli impegni che prendiamo (con noi stessi e/o con
gli altri) sono sacri e vanno rispettati, anche se a volte è
difficile.
Possiamo
affermare che quando prendiamo un impegno, quello che “otteniamo”
è qualcosa di “fisico”, una forma che però non può essere
percepita con i sensi.
Ad
esempio, se c'è un accordo tra 2 persone si sta formando qualcosa di
“fisico” (amicizia, condivisione di un progetto, ..), questo ci
da una maggiore forza nell'andare avanti, nell'agire per realizzarlo;
se una delle 2 “forze” in seguito rompe l'accordo sentiamo che
l'energia diminuisce, non c'è più quello che sostiene quel
progetto, quella fatica, quello che si può sentire in queste
situazioni è qualcosa di “fisico”.
Se
l'impegno è forte, abbiamo la forza di superare le difficoltà; se
si rompe l'impegno non abbiamo la stessa forza di superare le
difficoltà.
La
Costanza è la base per le nostre
realizzazioni.
Senza
un “buon livello di Costanza”, senza una sufficiente Forza di
Volontà, non siamo in grado di cambiare le nostre abitudini, di
ampliare i nostri limiti.
Osserviamoci
senza giudizio per accorgerci quale è il nostro punto debole, dove
vediamo che per noi c'è un limite che non è facile, spontaneo,
superare, cominciamo a lavorare con maggior impegno, poco alla volta,
senza forzare troppo.
Così
pian piano andiamo a sviluppare la Qualità della Costanza,
tendendo alla perfezione.
Cominciamo
individuando dei piccoli impegni, da praticare per un periodo
limitato (1 giorno alla settimana, 1 settimana, 1 mese, ..)
e poi consapevolmente andiamo ad agire, possibilmente impegni di 3
tipi:
- una cosa positiva da sviluppare
- una cosa negativa da abbandonare
- un modo pratico per aiutare gli altri
Ricordiamo
che l'Impegno, la Costanza, la Forza di
Volontà, si sviluppano proprio dove non viene naturale, spontaneo.
Arriverà
un momento in cui non abbiamo “voglia” di fare ciò che abbiamo
deciso, in quel momento ricordiamoci che abbiamo preso un impegno e
sforziamoci per rispettarlo. Questo atteggiamento ha un potere molto
grande.
Realizzare
la Costanza ci da una sensazione di
benessere interiore, di sicurezza, di stabilità.
Rispettare
un impegno che abbiamo preso è prima di tutto un atto di rispetto
nei nostri confronti, ci da la
sicurezza di poterci fidare di noi stessi.
Se
non ci possiamo fidare di noi stessi avremo grandi difficoltà a
fidarci degli altri.
Ricordiamoci
che vediamo il mondo come vediamo noi stessi, abbiamo la tendenza
di giudicare gli altri sulla base di come siamo noi stessi:
Se
non ci fidiamo di noi, se non crediamo in noi stessi come possiamo
credere negli altri?
Se
non riusciamo a rispettare gli impegni che prendiamo, come facciamo a
credere che gli altri manterranno i loro impegni con noi?
Prendere
un impegno e mantenerlo ottiene molti effetti positivi: migliora la
nostra autostima, la fiducia che abbiamo in noi stessi, aumentando
così la sensazione di sicurezza.
E'
possibile che quando prendiamo un impegno a un certo punto le
condizioni cambino, può accadere che le cose diventino diverse e non
riteniamo più “necessario” quell'impegno, in tal caso ovviamente
possiamo scioglierlo, possiamo “annullarlo”.
E'
importante però scioglierlo formalmente: se l'impegno riguarda solo
noi stessi lo sciogliamo con noi stessi, se coinvolge altre persone
lo rendiamo noto alle persone coinvolte, con cui lo abbiamo preso, o
a cui lo abbiamo reso noto.
L'impegno
va rispettato anche in questo senso.
Ricordiamo
di partire con piccole cose quotidiane, usciamo con un piccolo sforzo
(piccolo ma costante) dalla nostra zona di comfort, partiamo
con piccole cose che riguardano noi stessi nei confronti di noi
stessi.
Rispettiamo
ad esempio il modo in cui parliamo, le piccole cose che facciamo,
queste piccole cose iniziano a fare la differenza.
E'
possibile dire che la realizzazione della Perfezione della Qualità
della Costanza
si realizza quando rispettiamo gli impegni che prendiamo senza
nessuna resistenza a nessun livello: quando
anche a livello inconscio non abbiamo nessuna manifestazione
dell'intenzione di non mantenerlo (possiamo ad esempio verificarlo
nei sogni).
Scegliamo
almeno un giorno alla settimana, ad esempio il martedì, e facciamolo
diventare il “Giorno
della Costanza”.
In
quel giorno della settimana diamo alle nostre azioni, alle nostre
parole, ai nostri comportamenti, una enfasi particolare nel
rispettare gli impegni presi.
Solo
con i piccoli passi possiamo raggiungere distanze che non possiamo
neanche immaginare.
Portiamo la pratica (non solo la conoscenza) delle nostre Qualità nella nostra quotidianità.
Quando pratichiamo le nostre Qualità per migliorarle stiamo trasformando i momenti ordinari della nostra vita in Momenti Straordinari.
Portiamo la pratica (non solo la conoscenza) delle nostre Qualità nella nostra quotidianità.
Quando pratichiamo le nostre Qualità per migliorarle stiamo trasformando i momenti ordinari della nostra vita in Momenti Straordinari.
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